Zona: DOLOMITI DI ZOLDO
Partenza: PASSO STAULANZA (1766 mt) Parcheggio https://goo.gl/maps/ar8tQZqNNXvArrivo: FORCELLA VAL D'ARCIA (2476 mt) e ritorno ad anello
Dislivello: 800 mt con vari saliscendi
Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
Periodo consigliato: giugno - settembre
Tempo di percorrenza: 6 h
Distanza totale da percorrere: 15 km
Cartina Tabacco n° 25
Il Monte Pelmo, massiccio mastodontico e solitario, si è aggiudicato l'appellativo di "Caregon del Padreterno" per la sua forma a sedia e per la posizione centrale nelle dolomiti.
La nostra escursione (svoltasi ieri 25/06/2016) parte dal Passo Staulanza (1766 mt), il sentiero è il n° 472, la prima parte di percorso si svolge in leggera salita e nel bosco:
La nostra escursione (svoltasi ieri 25/06/2016) parte dal Passo Staulanza (1766 mt), il sentiero è il n° 472, la prima parte di percorso si svolge in leggera salita e nel bosco:
Una cartina mostra il percorso del giro completo del Pelmo:
Ci inoltriamo nel bosco:
Dei ponticelli agevolano il passaggio:
Ogni tanto il sentiero è agevolato anche da delle passerelle in legno che sollevano da piccole zone fangose:
Si inizia a vedere bene il Monte Pelmo:
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Si arriva in breve al bivio con il breve sentiero che porta al grande masso con le impronte fossili dei dinosauri, deviazione breve ma emozionante
Si sale in direzione nord per circa 20 minuti:
Eccolo il grande masso con le impronte:
Eccoci arrivati in circa 20 minuti dal bivio al masso con le impronte, scoperto all'inizio degli anni 80, sono evidenti gli allineamenti lungo degli assi di direzione e la presenza del rigonfiamento sul bordo di ogni impronta, a testimonianza dello spostamento verso l'esterno del fango durante la camminata. Non è emozionante pensare di avere davanti il calco della passeggiata di alcuni dinosauri su una spiaggia di 200 milioni di anni fa?
Proseguiamo la nostra escursione ritornando al bivio con il sentiero 472 e proseguendo verso il rifugio Venezia:
Il massiccio ci guarda:
Ecco le passerelle che agevolano il passaggio dei tratti fangosi:
Panoramica del Pelmo:
Rifugio Venezia, ancora un ora di cammino:
Rocce dalle forme strane e particolari:
Sembra quasi che il mare abbia scavato per qualche millennio per dare questa caratteristica forma:
Cancello per tenere degli animali nel recinto:
Prima di arrivare al rifugio Venezia si ammira la bellissima cascata che in questo periodo scarica tutta l'acqua di scioglimento dei nevai superiori:
Dopo alcuni saliscendi si arriva in zona rifugio Venezia:
Eh ormai ci siamo:
A 2 ore dalla partenza si arriva al rifugio Venezia:
ATTENZIONE: Fino al Rifugio Venezia l'escursione è abbastanza facile, si svolge in piano o in leggere salite o saliscendi, ma chi ha intenzione di completare il giro del Pelmo deve sapere che la metà che manca non è affatto facile, noi la classifichiamo EE (escursionisti esperti) non tanto per lo spettacolare sentiero Flaibani che dal rifugio Venezia ci porta alla Forcella Val d'Arcia (2476 mt) facendoci compiere abbastanza ripidamente i 500 mt di dislivello che ci portano al punto più alto della nostra escursione, ma quanto per i ghiaioni successivi alla forcella, per il sentiero appena appena tracciato con qualche segno sui massi e alle frane che hanno in parte distrutto il sentiero alla base del Pelmetto.
Percui ci raccomandiamo vivamente di compiere la metà finale del giro solo se esperti in orientamento e fisicamente preparati, e ovviamente con bel tempo stabile.
Si intravede forcella Val D'Arcia:
Scorci suggestivi:
Un occhiata a cielo... speriamo non arrivi un temporale, sentiamo tuonare....
Arrivati a questo punto si volta l'angolo e il paesaggio cambia leggermente:
Piccoli tratti attrezzati:
Nella valle sottostante sono visibili Borca e San Vito Di Cadore:
Durante il percorso sono presenti piccoli tratti attrezzati con corde metalliche in prossimità degli strapiombi più pericolosi:
Si procede per alcuni sali-scendi in mezzo alle rocce:
Presenti alcuni piccoli nevai:
Arrivati alla forcella d'Arcia sulla sinistra si vedono i ghiaioni del Pelmetto e sulla destra la Cima Forada:
L'ascesa si svolge su ghiaioni instabili e stancanti, il sentiero è appena segnalato su qualche masso:
Aggiornamento: in luglio 2016 cioè circa 3 settimane dopo la nostra escursione questa zona è stata interessata da una frana, percui questo tratto di sentiero potrebbe essere stato modificato:
Finalmente si rientra nel bosco e successivamente al punto di partenza della nostra escursione, il passo Staulanza:
I bellissimi paesaggi di questa escursione compensano la fatica dell'ultimo tratto di percorso, ma ci raccomandiamo nuovamente di valutare bene le capacità fisiche e la preparazione prima di affrontarlo.
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