Partenza e Arrivo: Rifugio Auronzo (2320 mt), Parcheggio N 46.612181, E 12.294318
Dislivello: 500 mt salita e 500 mt discesa in vari saliscendi
Difficoltà: EE (Escursionisti esperti per la lunghezza del percorso)
Periodo consigliato: Da Giugno a Settembre, neve permettendo
Tempo di percorrenza: 6.5 h escluse soste
Distanza totale da percorrere: 15,5 km circa
Cartina Tabacco n° 10
Guarda il video:
Non poteva mancare un escursione all'ottava meraviglia del mondo, alle Tre Cime di Lavaredo. Le abbiamo incontrate però alla fine della nostra escursione, come la ciliegina sulla torta, abbiamo percorso un sentiero famoso ma battuto da pochi in quanto la maggior parte dei turisti arrivano al rifugio Lavaredo e dopo aver scavallato la forcella Lavaredo si godono la meravigliosa parete nord delle tre cime e poi ritorna a casa.
Noi invece dopo aver parcheggiato al rifugio Auronzo siamo passati davanti al rifugio Lavaredo e seguendo il sentiero 104 abbiamo fatto il giro del monte Paterno passando per il Pian di Cengia e dopo aver guadagnato il rifugio Locatelli le abbiamo viste in tutta la loro bellezza e maestosità.
Si parte dal Rifugio Auronzo dove si lascia l'auto nell'ampio parcheggio (strada privata di accesso a pagamento, nel 2016 ad esempio le tariffe sono di 25 euro per ogni autovettura, motocicli 15 euro, tariffe diverse per pullman o per accesso pomeridiano, vedere in internet le varie tariffe aggiornate)
Partiti... andate via nuvole....
Eh quanta gente è passata e passerà di qui....
Sono moltissimi gli escursionisti che percorrono questo tratto, è forse il sentiero più trafficato delle Dolomiti:
Il sentiero 101 sarà in piano fino al rifugio Lavaredo:
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In breve si raggiunge la cappella degli Alpini, lo sapevate che nei pressi di questa chiesetta c'è un masso con delle impronte dei dinosauri?
Passiamo la chiesetta e procediamo:
Si intravede il Rifugio Lavaredo:
A circa 45 minuti dalla partenza eccoci al rifugio Lavaredo (2344 mt) con magnifica vista sulla parete sud delle Tre Cime e non solo:
Ecco il Monte Paterno, ci dirigiamo verso il sentiero 104:
Inizialmente è molto agevole e largo:
Cartina illustrante vari sentieri:
In breve arriviamo al laghetto di Lavaredo
Purtroppo una nuvola ci avvolge ma continuiamo sul sentiero 104:
Il sentiero è ancora largo e agevole, si scende di quota di circa 200 metri
Uno sguardo all'indietro...
... e di lato, il Monte Cengia
Versante sud del monte Paterno:
Il sentiero è visibilissimo:
Non è difficile trovare delle marmotte lungo tutto il percorso, la rarità è trovarle che fanno le sporcaccione :-)
Eh prima o poi bisogna salire...
Il sentiero inizia a salire con morbidi tornanti:
Troviamo il lago di Cengia a quota 2324 mt e.... una panchina che manco a dirlo inauguriamo subito:
Il sentiero prosegue lateralmente:
Lato est del Paterno:
Si arriva quindi al Passo Pian Fiscalino, dove si trovano anche dei ruderi della Prima Guerra Mondiale:
Ricovero di guerra:
Si sale leggermente:
Altra panchina da inaugurare:
Dopo una salita di circa 80 mt si arriva alla forcella Pian di Cengia...
...e dopo un breve tratto in piano esposto ma abbastanza largo da riuscire a passare senza farsi del male....
si raggiunge il coccolissimo rifugio Pian di Cengia (2528 mt). Il ristorante al piano terra dopo cena si trasforma in camerata modificando le tavolate e aggiungendo i materassi.... esperienza da provare.
Dopo una breve sosta si ritorna alla forcella Pian di Cengia e si inizia a scendere verso il rifugio Locatelli
Il sentiero è ben marcato:
Si incontra anche qualche bellezza floreale da roccia:
Poi si ammira un lago, questa è la Valle dei Piani:
Facile facile il sentiero di ritorno:
Si incontra solo qualche facile scaletta:
Prima del Rifugio Locatelli ci si addentra in mezzo a delle rocce sparse:
Ecco finalmente il rifugio Locatelli (2405 mt)...
...e i laghi dei Piani:
Vista del Locatelli da sud:
Maestose ci aspettano le Tre Cime di Lavaredo
Vicino al rifugio c'è una chiesetta:
Pausa con il panorama più famoso di tutte le dolomiti:
Un fatto storico accaduto sulle Tre Cime durante la prima guerra mondiale: all'epoca essendo le Tre Cime il confine fra Italia e impero Austro-ungarico erano uno dei fronti di guerra. Il regio esercito italiano decise di posizionare un faro e un cannone sulla cima grande (la più alta) e per questo motivo la sua punta venne abbassata di 4 metri con l'ausilio di alcune mine, da quota 3003 a 2999 mt. Il faro venne trasportato sulla cima da una squadra di vigorosi soldati tramite funi, il cannone invece venne posizionato a 2/3 dalla vetta, a quota 2850. Un gruppo completo motore dinamo per fare funzionare il faro, sempre trasportato a braccia e funi, fu posizionato a quota 2800. L'operazione richiese 3 settimane di duro lavoro. Il cannone e il faro funzionarono per i tre giorni che durò l'azione di presa della posizione austriaca. Il nemico disorientato da quell'intenso fascio di luce rispose all'offensiva con un cannone da 105 da sotto un costone, ma non potendo individuare gli italiani sparò 18 colpi troppo corti e 11 troppo lunghi.
Il ritorno avviene per il sentiero 101 che ci riporterà prima al rifugio Lavaredo e poi al rifugio Auronzo dove è parcheggiata la nostra auto
Rifugio Lavaredo, procediamo a ritroso per il sentiero d'andata fino al parcheggio del rifugio Auronzo:
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